Laboratorio di errori intelligenti alla Libera Università di Bolzano

La mia prima esperienza di insegnamento in ambito universitario è stata un intervento all’interno del corso di Design del Prodotto nel 2015 tenuto e diretto da Andrea Eko Maragno alla Libera Università di Bolzano, fondatore dello studio di design padovano JVLT (Joe Velluto).

Laboratorio di Errori Intelligenti Libera Università di Bolzano 2015

L’idea era di sperimentare il Design dell’errore privilegiando le parti divergenti del processo progettuale; tenere gli errori che emergevano e riconsiderare di volta in volta i problemi.

Nella maggior parte dei modelli applicati alla progettazione si procede verso l’individuazione e la soluzione di un problema; ci sono delle fasi che fanno capo al pensiero divergente, proponendo liberamente un insieme di possibilità di soluzione e fasi convergenti che selezionano e perfezionano l’opzione migliore.

Modello del Doppio Diamante – Nessler 2018

Cosa succederebbe se durante un processo progettuale invece di riformulare le soluzioni in base al problema riformulassi il problema in base alle soluzioni?

Divergenza e convergenza sono due modalità di usare la mente che costituiscono due fasi del pensiero applicato all’azione: sono come due fasi respiratorie della mente. La modalità divergente elenca in modo non lineare diverse possibilità relative alla risoluzione di un problema, la fase convergente individua in modo lineare la possibilità ipotizzata più efficace e meno dispendiosa. Il pensiero ordinario, amatoriale o professionale che sia, è squilibrato sulla convergenza: tende a trovare soluzione nel modo più semplice possibile privilegiando metodi e strumenti già conosciuti e consolidati. Questo è comprensibile se teniamo conto che il punto fermo di tutto il nostro processo è la questione da risolvere.

Il Brief finale emerge da una fase divergente di scoperta e si definisce in una fase di sintesi convergente, da lì in poi guida la fase divergente di sviluppo delle idee che vengono testate sul campo in relazione alla questione definita nella prima parte della progettazione. Così facendo una serie di soluzioni vengono sfrondate per il fatto che non rispondono alla soluzione del problema che abbiamo individuato, ma se fossero soluzioni di valore per affrontare altri problemi? Quante ricerche hanno prodotto soluzioni per problemi a cui non stavano cercando risposta?

Laboratorio di Errori Intelligenti Libera Università di Bolzano 2015

Questo laboratorio tendeva proprio a valorizzare questo processo a ritroso, trovata una soluzione “errata” la progettazione teneva buono l’errore e riconsiderava divergentemente la formulazione del problema cercando a ritroso i problemi per cui quella soluzione poteva essere risolutiva. Si è trattato di un approccio artistico alla progettazione che mal si sposa con la velocità e l’efficienza necessare ai processi professionali, ma che è invece di primaria importanza in ambiente didattico dove le riflessioni e i tempi dilatati possono permettere approfondimenti preziosi.

Il laboratorio ha previsto la realizzazione di una parte teorica, volta a dare un orizzonte alla valorizzazione dell’errore in campo scientifico e progettuale, una parte pratica basata su esercizi di individuazione degli errori di trascrizioni tra linguaggi diversi e da una terza fase applicata agli errori individuati e scartati nei processi progettuali degli studenti, rivalorizzati e considerati con uno sguardo nuovo.

I materiali del laboratorio rivisti e sviluppati negli ultimi anni sono presenti nei materiali dedicati alle pratiche cooperative presenti in questo sito.

Questa fu la mia prima esperienza di insegnamento propriamente detta, mi fece capire che la mia strada sarebbe stata quella di fare il docente. Ringrazio infinitamente l’amico designer, attualmente direttore della scuola di Design di Padova, Andrea Eko Maragno per avermi dato questa opportunità che ha segnato così profondamente il mio percorso successivo.