Monastero Zen il Cerchio

In questo articolo vi presento due monasteri buddhisti a cui sono molto legato: uno in centro a Milano, EnsoJi, e l’altro sull’Appennino Tosco Emiliano, SanboJi.

Foto di gruppo della O-Sesshin 2012

Non si tratta solamente di un luogo o di un’associazione di persone: il “Sangha della Foresta di Bambù” è una comunità aperta che mi ha accolto e che è diventata la mia seconda famiglia.

La comunità zen si stringe intorno alle attività di pratica religiosa: la meditazione, il pasto in consapevolezza, lo studio dei testi antichi e nuovi. Durante tutto l’anno vengono promosse iniziative di carattere prettamente religioso accanto ad altre più diffusamente culturali, ma tutte si basano su un continuo esercizio delle pratiche di consapevolezza.

Foto di gruppo durante la visita a EXPO2015

Negli anni mi sono trovato ad attraversare anche altri luoghi di pratica Buddhista della stessa tradizione e di altre, ma la testimonianza portata dal Maestro Tetsugen l’ho sempre trovata speciale. I momenti formali, religiosi, dove i praticanti un po’ stupidi – come me – riducono la pratica a mera concentrazione, si sfumano profondi ma leggeri; i momenti conviviali invece, dove si tende a perdere l’attenzione, assumono sacralità rinnovando il loro valore. Sacro e profano si riconfigurano, la pratica religiosa diventa un’occasione di apertura completa e la quotidianità recupera profondità e stupore originari.

Foto di gruppo della Sesshin estiva del 2017

Mi avvicinai alla sede milanese nel 2008 e iniziai a frequentare prima gli incontri aperti, le “Tazze Zen” e dopo le sessioni di meditazione settimanali. Presto mi trovai ad essere presente a molti degli appuntamenti del Monastero e della Scuola di Zen Shiatsu.

Era un periodo particolare della mia vita, venendo dalla Toscana l’impatto con l’ambiente milanese fu forte. Il trasloco era stato motivato due anni prima dall’intenzione un po’ generica di “studiare arti visive”, ma i primi due anni di frequentazione del contesto dell’arte contemporanea erano stati terribili. In Accademia si respirava forte l’idea di autopromozione, di produzione personale centrata solo su se stessi. Ero arrivato a saturazione, non riuscivo più a immaginarmi come una persona dedita alla pratica artistica e tutto aveva perso senso. Avevo scelto di studiare arte perchè pensavo fosse il modo per pemettere a me e agli altri di spostare il proprio punto di vista sulle cose, ma quello che avevo trovato era una riedizione grottesca dello stesso conformismo che mi sarebbe piaciuto disinnescare. Ne parlai con la professoressa del corso di Linguaggi dell’Arte Contemporanea, Elisabetta Longari, che si rivelò essere la persona giusta al momento giusto. Lei mi consigliò di approfondire l’estetica dell’arte orientale. Il primo testo fu L’Estetica del vuoto del Prof. Giangiorgio Pasqualotto e a questo seguì un anno di letture appassionate. Ogni buon libro si presentava per quello che era: solo parole inutili se non affiancate a una pratica meditativa in prima persona. Cercai su internet “monastero zen” e iniziò una storia d’amore che dura tutt’oggi.

Dal 2008 al 2018 ho concluso il persorso completo in Zen Shiatsu, diventando prima Operatore Shiatsu iscritto al Ragistro Nazionale e dopo conseguendo la certificazione di Insegnante di Primo e Secondo Livello della Scuola Zen di Shiatsu. Credo che sia stata la formazione più utile in assoluto per intraprendere la via dell’insegnamento.

Respiro, Postura, Pressione e Perpendicolarità si trasfigurano nella pratica pedagogica e diventano guida dell’ascolto in classe. Armonia, Purezza, Rispetto e Realizzazione si fanno spiriti di una didattica maieutica, che vede il suo pilastro nella capacità di fermarsi e di osservare la realtà, stando con quello che c’è senza credere al rapimento di ciò che potrebbe o dovrebbe esserci.

O-sesshin del 2014 e iniziazione a monaco laico

Questo è solo un pezzo della mia esperienza fino ad oggi, se vi interessa approfondire trovate molte informazioni sul sito del Monastero Zen il Cerchio o della Scuola di Zen Shiatsu. Se l’interesse è profondo però onoratelo completamente, esistono centri di pratica in tutta Italia, andateci di persona con mente aperta.

Questa è la mia storia, ma quella più importante è la vostra.