Il Buddhismo Secolare di Stephen e Martine Batchelor

Stephen e Martine Batchelor sono ex-monaci buddisti del Buddhismo Laico internazionale. Sono una meravigliosa coppia, conosciutasi durante un periodo di monacato in un monastero Buddhista di tradizione Son, nella Korea meridionale.

Koren, Martine, Issan, Stephen ed io presso il Monastero Zen di SanboJi

Stephen precedentemente era stato per lungo tempo un monaco di tradizione Gelupa in Tibet, insoddisfatto di una pratica principalmente rivolta alla realizzazione nelle vite future, si avvicinò alla tradizione del Son. Dopo l’approfondimento degli studi Buddhisti compiuto attraversando mezza asia, Stephen decide di lasciare gli abiti monastici e di dedicarsi principalmente alla diffusione del Buddhismo delle origini tracciando i confini di ciò che chiama Buddhismo Secolare. La sua storia è riportata nel celebre bestseller Confessioni di un Ateo Buddhista. Il suo impegno di diffusione è stato coronato da un grande successo in UK, dove il parlamento ha riconosciuto l’efficacia della Mindfulness nel contesto lavorativo e educativo e lanciato numerose iniziative istituzionali. L’approccio di Stephen e Martine alla pratica Buddhista mi è parsa da una parte molto libera, improntata sull’individuo che sceglie autonomamente il proprio percorso spirituale, dall’altra parte caratterizzata da elementi di chiusura moralistici, tipici delle scuole più antiche Hinayana, come la rigida prescrizione che vieta il consumo di alcolici. E’ sicuramente un approccio che va incotro alle strutture di pensiero diffuse in occidente basato sul rapporto diretto tra il praticante e le scritture dei canoni più antichi.

Il ritiro di Vipassana che ha proposto presso il Monastero Zen di SanboJi, in collaborazione con l’Associazione Mudita, è stato basato su una successione di pratiche precisamente scandite, da riferirsi principalmente al Satipatthana Sutta, ma con integrazioni Mahayana tipiche della scuola Son. Abbiamo passato sette giorni attraversando l’attenzione all’atto respiratorio, al corpo, all’ambiente sonoro e successivamente è stata introdotta la pratica del Koan, secondo le modalità della scuola koreana.

Praticare il Buddhismo Secolare dal mio punto di vista, volente o nolente, radicato nella tradizione Zen testimoniata dal Maestro Tetsugen, mi ha permesso di orientarmi con maggiore consapevolezza all’interno del meraviglioso orizzonte del Buddhismo europeo.

Missionari afferenti a scuole di tradizione asiatica, nelle ultime due generazioni sono tornati in occidente portando la loro vibrante esperienza. Il Buddhismo deve in parte la sua straordinaria diffusione alla capacità di ibridarsi con le culture che incontra mantenendo intatto il fuoco centrale della pratica; è interessante attraversare il caledoscopio di visioni che costituiscono il movimento Buddhista europeo, è un territorio di viva sperimentazione e questa vivacità sebbene possa essere accompagnata da visioni ingenue o superficiali è una cosa importante, da custodire come un tesoro prezioso.